Sono passati 20 anni da quel giorno in cui tu mi dissi, adesso sei pronto. Lavoravamo già insieme da diversi anni, mi avevi messo alla prova facendomi lavorare alla Paletti. Uno dei tanti venditori che avevi seguito, cresciuto e instradato, con quel misto di severità e spontaneità con cui tu eri abituato a lavorare.
In realtà io partivo avvantaggiato e svantaggiato nello stesso tempo. Avvantaggiato perché io avevo iniziato a seguirti da bambino, eh già tu mi portavi in cantiere dietro quella tua scrivania già quando avevo 7/8 anni, quindi il tuo modo di fare, il tuo sorriso, il tu essere così naturale e semplice con le persone erano doti che per simbiosi ormai avevo acquisito.
Svantaggiato perché non mi perdonavi nulla, le liti erano all’ordine del giorno. Io spesso non capivo e solo a distanza di tanti anni e ancora adesso, che non ci sei più, ti ringrazio perché lo facevi esclusivamente per me, per permettermi un giorno di camminare con le mie gambe, e come dicevi sempre a testa alta senza compromessi.
La mamma poi è stata il punto cardine di tutto, la persona che mi ha permesso di reggere tanti anni di scontri con te. Poco tempo prima, di quel giorno di novembre del 1997, in cui decidemmo di costituire la Galli Immobili, lei mi disse, non dire niente a Papà ma se hai bisogno di soldi un po’ te li presto anche io, li ho messi da parte per te, per il giorno in cui avresti fatto quel passo con lui. La nostra era una squadra incredibile, il frutto di amore, a volte quasi timore reverenziale da parte mia nei confronti di quell’uomo così severo, ma spesso anche così dolce nel pretendere da me il massimo.
Adesso che tu mi segui solo da lassù e che la mamma mi segue solo con il suo sguardo e non con le parole, io sono fiero dopo 20 anni di potervi ancora rendere orgogliosi di me, perché io devo tutto al vostro lavoro e alla vostra grandezza.
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